Magico tetto
Pantelleria è l’isola-mondo cercata e prescelta come luogo in cui finalmente sostare e trovarsi. Graciela e Roberto, argentina lei, fiorentino lui, dopo tanti viaggi nel mondo sono capitati nell’isola dieci anni fa così per caso, come può succedere in una pigra estate scegliendo un’anonima meta per la propria vacanza. E siccome Pantelleria -come si sa – non vuole mezze misure e si dice sempre che “o la ami o la detesti”, per loro due nacque l’amore e subito la forte visione di un progetto sereno. Succede che si ritrovino allora gli spazi sognati delle proprie radici con la voglia nuova di sperimentarne la terra così da coltivare ulivi e agrumi e mandorle e fichi. E anche succede che si rispettino le caratteristiche del luogo ospitale sia nelle coltivazioni che nella ristrutturazione della casa-dammuso, mulino originale dell’ottocento, posto in un punto speciale e fortunato: la cuddìa Attalora, sopra la contrada Rekhale, la parte africana dell’isola. Da qui nelle giornate limpide si vede la Tunisia, da qui si gode un tramonto sempre emozionante, da qui si arriva con una magnifica passeggiata tra pini e ossidiane alla Montagna Grande e qui c’è sempre un fresco rigenerante quando in piena estate si sale su da ogni altro punto dell’isola. Roberto si è occupato dello spazio esterno recuperando tutte le vecchie piante di ulivo e di mandorlo, i fichi e poi gli agrumi del giardino arabo; ha piantato altri 300 ulivi, e le agavi, e gli alberi da frutto oltre a seminare un piccolo orto. Graciela si è dedicata alla casa con la sorpresa di una vocazione all’interior decoration scoprendo i colori e quell’impasto magico di pastella di cemento che dal pavimento diventa parete e piano d’appoggio, tipico sapere dei muratori del posto. Senza sfarzo e con rispetto è venuta alla luce una casa ed il suo intorno che è insieme privilegio e semplicità: insomma il luogo perfetto da abitare. La casa poi, quando corrisponde e aderisce così a te diventa scrigno prezioso che genera, come tutta l’isola vulcanica del resto, energie inaspettate: così Graciela ha scoperto la pittura, e che dipingere la fa sentire come “posseduta”. Ed il tema prediletto è dipingere gli animali domestici dedicando questi quadri ai loro amici umani. Le pitture di Graciela sono diventate piccole icone immancabili nelle case delle persone che amano perdutamente le loro bestioline. Quest’anno Graciela ha dipinto i cani dell’isola raccogliendo così i fondi per il nuovo canile di Pantelleria ed i suoi quadri sono stati esposti per tutta l’estate al Castello Normanno.
Sono semplici le cose che possono nutrire l’anima.
Lilli Bacci